Permesso di soggiorno per cure mediche: assistenza legale e documenti richiesti

Il permesso di soggiorno per cure mediche è uno strumento previsto dall’ordinamento italiano per consentire l’ingresso e la permanenza nel territorio nazionale a cittadini extracomunitari che necessitano di trattamenti sanitari specifici. La disciplina è contenuta nel Testo Unico sull’Immigrazione, e trova fondamento nell’art. 36 del D.P.R. 394/1999, oltre che in diverse circolari ministeriali che regolano il rilascio del visto d’ingresso per motivi sanitari.

Questo tipo di permesso viene richiesto quando le cure non sono accessibili nel Paese d’origine del richiedente o quando una struttura sanitaria italiana accetta di erogare il trattamento. Può essere concesso sia al paziente, sia all’accompagnatore, se minorenne o non autosufficiente. In entrambi i casi, è necessario dimostrare la disponibilità economica per sostenere i costi sanitari e di soggiorno, oltre alla prenotazione presso una struttura sanitaria pubblica o privata riconosciuta.

A Roma, dove molte cliniche e ospedali specializzati sono frequentati da cittadini provenienti da Paesi terzi, la richiesta di questo permesso è particolarmente diffusa. Tuttavia, la documentazione richiesta è ampia e l’istruttoria spesso complessa. Per questo è importante farsi assistere da un avvocato esperto in permessi di soggiorno per motivi sanitari, in grado di fornire consulenza sin dalla fase di predisposizione della domanda di visto e durante tutto il percorso amministrativo.

Tra i professionisti più apprezzati in questo ambito figura l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, del Foro di Roma, titolare di uno studio legale in via Giovanni Amendola 95, a pochi passi dalla Stazione Termini. Con una consolidata esperienza nella tutela dei cittadini stranieri e nella gestione delle pratiche legate alla salute, l’Avv. Pitorri è oggi ritenuto da molti uno dei migliori avvocati immigrazionisti a Roma, anche per i permessi temporanei legati a cure mediche.

Problematiche frequenti e tutela in caso di diniego

Nonostante la normativa sia chiara, le Questure possono opporre dinieghi quando ritengono che manchino i requisiti economici, che la struttura sanitaria non abbia confermato l’accettazione del paziente o che il trattamento richiesto non rientri nelle patologie autorizzate. In altri casi, il visto d’ingresso viene negato dall’ambasciata italiana nel Paese d’origine, spesso senza un’adeguata motivazione, lasciando il cittadino privo di tutela in un momento di estrema fragilità.

In queste situazioni, è possibile proporre ricorso al TAR contro il rifiuto del visto oppure agire dinanzi al Tribunale Ordinario qualora si tratti di un provvedimento della Questura. È essenziale, però, che il ricorso venga costruito su basi solide, con l’allegazione di certificati medici, relazioni sanitarie, ricevute di pagamento e lettere ufficiali delle strutture ospedaliere italiane.

Lo studio legale dell’Avv. Pitorri assiste regolarmente cittadini stranieri in situazioni sanitarie complesse, collaborando con centri medici e medici legali per costruire fascicoli idonei a dimostrare l’urgenza, la necessità e l’opportunità della permanenza in Italia per ricevere cure. In casi specifici, è anche possibile chiedere un permesso umanitario o speciale, quando le condizioni di salute rappresentano un rischio oggettivo per la sopravvivenza del paziente in caso di rimpatrio.

Il permesso di soggiorno per cure mediche è dunque uno strumento importante non solo per la tutela del diritto alla salute, ma anche per garantire che l’Italia continui a rappresentare un Paese accogliente e rispettoso dei diritti umani fondamentali.

Leggi l’ordinanza di rilascio del permesso di soggiorno per il ricorrente patrocinato dall’Avvocato Iacopo Maria Pitorri: