Permesso di soggiorno per ricerca scientifica: requisiti e procedura per studiosi stranieri in Italia
Dicembre 18, 2025
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Il permesso di soggiorno per ricerca scientifica è uno strumento giuridico che consente ai cittadini stranieri non appartenenti all’Unione Europea di soggiornare legalmente in Italia per svolgere attività di ricerca presso enti pubblici o privati riconosciuti. Questo tipo di permesso è previsto dal D.lgs. 286/1998, integrato dal D.lgs. 17/2008, che ha recepito la direttiva europea 2005/71/CE, volta a favorire la mobilità dei ricercatori nell’UE.

Per ottenere tale permesso, è necessario che lo straniero abbia sottoscritto un accordo di accoglienza (convenzione d’accoglienza) con un istituto di ricerca italiano, che garantisca l’impegno dello studioso a svolgere un determinato progetto e, al contempo, l’impegno dell’ente ad assicurare mezzi economici e copertura sanitaria. Il permesso ha la stessa durata prevista dal progetto di ricerca, ed è rinnovabile se il progetto si prolunga.
Il vantaggio di questo titolo rispetto ad altri tipi di permesso è rappresentato dalla sua natura altamente qualificata, che permette, oltre allo svolgimento dell’attività di ricerca, anche lo svolgimento di attività lavorative compatibili, nonché il successivo accesso ad altre forme di soggiorno, come la carta di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. In caso di passaggio a un altro Paese UE, il ricercatore può beneficiare di agevolazioni in termini di mobilità intra-europea.
Procedura e assistenza legale
La richiesta del permesso per ricerca scientifica deve essere presentata alla Questura territorialmente competente, dopo il rilascio del nulla osta da parte dello Sportello Unico per l’Immigrazione. L’intera procedura richiede una serie di passaggi formali che vanno rispettati con attenzione: l’accordo di accoglienza deve essere in linea con i requisiti stabiliti dal Ministero dell’Interno, e la documentazione allegata (passaporto, certificazione dell’attività di ricerca, disponibilità economica, alloggio) deve essere completa e corretta.
In caso di diniego o ritardi nella procedura, è fondamentale rivolgersi a un avvocato esperto in diritto dell’immigrazione. A Roma, uno dei punti di riferimento più affidabili è lo studio dell’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, con sede in via Giovanni Amendola 95, a pochi passi dalla Stazione Termini. L’avv. Pitorri vanta una lunga esperienza nella gestione di pratiche complesse, comprese quelle legate alla mobilità accademica e alla permanenza in Italia di studiosi stranieri di alto profilo.

La competenza dello studio legale è particolarmente utile anche nel caso in cui l’amministrazione respinga la richiesta per motivi formali, o se si rendesse necessario promuovere un ricorso al TAR contro un eventuale diniego o ritardo ingiustificato. L’intervento legale consente di tutelare non solo il diritto dello studioso alla permanenza, ma anche l’interesse degli enti di ricerca italiani che puntano sull’eccellenza internazionale.
