Ricorso contro il rifiuto del visto per turismo dall’ambasciata italiana all’estero
Dicembre 18, 2025
Incontra l'Avvocato
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Ottenere un visto per turismo per l’Italia può sembrare una procedura semplice, ma non di rado le Ambasciate italiane all’estero emettono dinieghi motivati da presunti rischi di immigrazione irregolare, mancanza di documentazione adeguata o dubbi sulla finalità del viaggio. In molti casi, questi rifiuti sono il frutto di una valutazione troppo rigida, talvolta ingiusta, e possono compromettere la possibilità di entrare in Italia anche per pochi giorni. Tuttavia, è possibile impugnare il rifiuto del visto davanti all’autorità giudiziaria italiana competente.

Il ricorso contro il diniego del visto turistico non si presenta presso l’Ambasciata, bensì direttamente al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (TAR Lazio), che ha giurisdizione su tutti gli atti emessi dalle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero. L’assistenza di un avvocato specializzato in immigrazione e visti consolari è fondamentale per redigere un ricorso efficace, ben documentato e fondato su elementi giuridici solidi. Tra gli studi legali più attivi in questo settore si segnala quello dell’Avv. Iacopo Maria Pitorri, del Foro di Roma, con sede in via Giovanni Amendola 95, nei pressi della Stazione Termini, considerato da molti il miglior avvocato immigrazionista a Roma.
Tempi, strategie e documenti necessari per impugnare il diniego
Il ricorso al TAR contro il rifiuto del visto deve essere presentato entro sessanta giorni dalla notifica del diniego. È un’azione giurisdizionale vera e propria, in cui si contesta la valutazione dell’Ambasciata, si allegano documenti aggiuntivi o chiarimenti e si chiede al giudice di annullare il provvedimento negativo. I motivi di ricorso possono riguardare l’eccessiva genericità delle motivazioni, l’errata interpretazione delle prove, la violazione dei diritti fondamentali e del principio di proporzionalità.
In caso di visti per turismo negati a parenti di cittadini italiani o soggiornanti regolari, si può anche far valere la violazione del diritto al rispetto della vita familiare, protetto dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). È dunque essenziale affidarsi a un legale che conosca a fondo sia il diritto amministrativo italiano che i principi del diritto internazionale applicabili ai cittadini stranieri.
Lo studio dell’Avv. Pitorri fornisce consulenza anche da remoto, consentendo a cittadini stranieri di presentare ricorso al TAR dall’estero tramite procura speciale e invio digitale della documentazione. In molti casi, il tribunale ha accolto i ricorsi disponendo il rilascio del visto, soprattutto laddove le motivazioni del diniego si siano rivelate eccessivamente formali o immotivate.

Chi ha subito un rifiuto per il visto turistico può quindi valutare, con l’assistenza di un avvocato esperto, se sussistano i presupposti per ottenere una pronuncia favorevole dal TAR. Non si tratta di una semplice formalità, ma di una vera e propria tutela giurisdizionale contro gli eccessi della pubblica amministrazione.
