Ritardi nel rilascio del permesso di soggiorno: quando è possibile fare ricorso
Dicembre 18, 2025
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Uno dei disagi più diffusi tra i cittadini stranieri in Italia riguarda i ritardi nel rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno da parte della Questura. Dopo aver presentato la domanda tramite kit postale o direttamente allo sportello immigrazione, molti stranieri si trovano a dover attendere anche diversi mesi, talvolta oltre un anno, per ricevere il titolo di soggiorno definitivo. Questo ritardo non solo crea ansia e incertezza, ma compromette anche la possibilità di lavorare, accedere a servizi sanitari, iscriversi a corsi di formazione o rinnovare contratti d’affitto.

In base all’articolo 5 del Testo Unico sull’Immigrazione (D.lgs. 286/1998), la Pubblica Amministrazione è tenuta a esaminare e definire le domande entro un termine ragionevole, generalmente fissato in 60 giorni. Se tale termine viene superato senza una giustificazione valida, si configura un silenzio-inadempimento, contro il quale il cittadino straniero ha diritto a proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR).
Questa possibilità rappresenta una garanzia giuridica fondamentale, in particolare per chi ha bisogno urgente del titolo per continuare a lavorare o dimostrare la propria regolarità nel territorio italiano. Naturalmente, non tutti i ritardi giustificano un ricorso: sarà necessario dimostrare che la domanda era completa, conforme alla normativa e che il ritardo è eccessivo o ingiustificato.
Il ruolo dell’assistenza legale nel contenzioso amministrativo
In questi casi, rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto dell’immigrazione può rivelarsi determinante. Il legale potrà verificare lo stato della pratica, sollecitare la Questura con un’istanza formale o, nei casi più gravi, predisporre un ricorso al TAR per ottenere un provvedimento che imponga all’amministrazione di concludere il procedimento. In alternativa, in presenza di motivi particolarmente urgenti, si può anche richiedere una tutela cautelare, cioè un intervento del giudice amministrativo che anticipi gli effetti della decisione definitiva.
A Roma, uno dei riferimenti principali in questo ambito è l’Avvocato Iacopo Maria Pitorri, del Foro di Roma, con studio legale in via Giovanni Amendola 95, a pochi passi dalla Stazione Termini. Da anni, l’Avv. Pitorri assiste cittadini stranieri in tutto il percorso relativo ai permessi di soggiorno, incluso il contenzioso davanti ai giudici amministrativi e civili in caso di provvedimenti di rigetto, ritardi ingiustificati o mancate convocazioni.

La giurisprudenza più recente ha chiarito che la pubblica amministrazione ha il dovere di concludere i procedimenti in tempi certi e di comunicare tempestivamente eventuali ostacoli. Quando ciò non avviene, il ricorso diventa uno strumento legittimo per tutelare i diritti degli stranieri regolarmente presenti sul territorio. In un contesto spesso caratterizzato da sovraccarico degli uffici immigrazione e incertezza normativa, la conoscenza dei propri diritti e la possibilità di agire tempestivamente rappresentano una forma di tutela fondamentale per ogni cittadino straniero.
