Chi ha il permesso di soggiorno per studio può lavorare?
Luglio 9, 2021
Permesso di soggiorno per studio: cos’è e come funziona
A cosa serve il permesso di soggiorno per studio, da quale legge è regolato e chi può richiederlo? Nello specifico, è disciplinato dal Decreto Legislativo 286/98, articolo 4 e 4bis dpr 394/199, decreto legislativo 154/2007, decreto legge n.145. Tale documento viene rilasciato a coloro che intendono frequentare un percorso di studi in Itali superiore a 90 giorni (altrimenti viene concesso un visto).
Permesso di soggiorno per studio: è possibile lavorare?
Nel momento in cui si ha un permesso di soggiorno per studiare, sarà possibile trovare lavoro? Se sì, in che misura e per quante ore? Si potranno svolgere sostanzialmente dei lavori part time: le ore settimanali non devono superare le 20 in totale.
Si può convertire il permesso di soggiorno per motivi di studio a in attesa di occupazione?
Un aspetto interessante di tale certificazione è che consente di accedere al permesso di soggiorno in attesa di occupazione, che la validità di un anno e concede di cercare e trovare lavoro. È bene sottolineare, però, che il permesso deve essere richiesto dopo 8 giorni lavorativi dal momento dell’ingresso sul territorio italiano. Successivamente, bisognerà presentarsi in Questura e riempire il modulo grazie al Kit Giallo previsto negli Uffici Postali di competenza, inviando la domanda servendosi dello Sportello Unico per l’Immigrazione.
Qual è la durata del permesso di soggiorno per studio
Per quanto tempo si può rimanere in Italia con un certificato di soggiorno per motivi di studio? Dal momento in cui viene concesso, tale documento deve necessariamente avere una durata pari al totale del corso di studio, che può essere universitario o meno.
Aggiungiamo inoltre che gli studenti che hanno conseguito un titolo accademico – sia diploma, formazione, master universitario o laurea – possono convertire il permesso per lavoro.
Cosa è possibile fare con il permesso di soggiorno per motivi di studio
Naturalmente, a chi viene concesso tale permesso, spettano dei diritti fondamentali e deve essere trattato al pari di un cittadino italiano per alcuni aspetti. Per esempio, si ha la possibilità di recarsi nei paesi all’interno dell’Area Schengen per un periodo però non superiore a 3 mesi. Non sarà necessario il visto di ingresso. Dopo dieci anni di residenza in Italia, è possibile richiedere anche la cittadinanza italiana.
Ovviamente, si ha la possibilità di iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale in modo del tutto volontario: a tal proposito, però, si dovrà pagare una quota forfettaria.
Se si desidera poi rinnovare il permesso di soggiorno per studi, è necessario avere superato almeno un esame nel primo anno e due esami nel secondo: invece, se si è fuoricorso durante il terzo anno, non si potrà rinnovare.